Milkrun: strumento strategico per la gestione delle consegne. Scopriamolo insieme!
1. Come funziona e cos'è il Milkrun
L’approccio tradizionale all’ottimizzazione dei trasporti logistici porta correttamente a voler fare viaggi sempre carichi al 100%. Il costo del trasporto è in buona parte fisso, di conseguenza riempire totalmente il mezzo di trasporto permette di ammortizzare la spesa su un numero maggiore di prodotti.
Viaggiare scarichi non è quindi una buona soluzione per nessuno. Di conseguenza, è tipico per le aziende lavorare, salvo casi eccezionali, tramite spedizioni full-truck.
Questo modo di lavorare, però, ha dei limiti: porta spesso il cliente a sovradimensionare i suoi fabbisogni di materiale e il fornitore a caricare materiale pronto ma non richiesto, solamente per riempire il viaggio.
L’alternativa a questa logica di trasporti è il Milkrun, ovvero “giro del latte”.
È un processo logistico di riapprovvigionamento dei materiali. Tipico della metodologia Lean, si ispira al sistema di ritiro e consegna del latte, tipico di qualche decennio fa.
Il ragazzo del latte si caricava di bottiglie e poi le distribuiva porta a porta ottimizzando il percorso tra i vari clienti, invece di fare avanti e indietro dalla sede di produzione del latte per ogni viaggio. Il segnale per la consegna della bottiglia piena era una bottiglia vuota fuori dalla porta della casa in cui si doveva consegnare, con una logica “vuoto per pieno”. Un rudimentale, ma funzionale cartellino kanban!
Figura 1 - il milkrun "giro del latte"
2. Quando il Milkrun diventa fondamentale nella Supply Chain
Tipicamente l’ottimizzazione dei processi e l’applicazione delle metodologie Lean iniziano dai reparti produttivi. Le motivazioni sono molteplici; una su tutte, l’idea di costruire un’organizzazione snella, partendo da quei processi per i quali il cliente paga e che quindi risultano a valore aggiunto.
Di conseguenza, strumenti come il Milkrun non sono i primi ad essere discussi ed applicati in azienda, perché vengono a supporto di un processo produttivo già ottimizzato ed efficiente.
Estendere i miglioramenti all’intera supply chain risulta invece critico quando:
- all’interno del nostro stabilimento ci siamo già lasciati alle spalle metodologie produttive push, per passare a flussi “tirati dal processo a valle”;
- organizzato il reparto produttivo secondo il “ritmo della domanda cliente”, lavorando secondo takt time.
Se ci si ferma a riflettere, l’ottimizzazione classica dei viaggi logistici rispecchia il primo dei 7 (poi diventati 8) sprechi capitali della lean production: la sovrapproduzione. Produrre (spedire) più del necessario quando non ancora necessario.
3. Gli steps realizzativi e i vantaggi per l'organizzazione
- Mappare i propri fornitori per definire viaggi e tempi di consegna. Molto spesso questo processo lascia delle zone d’ombra fuori controllo dell’azienda. Avere una chiara rappresentazione dello stato dell’arte ci permette poi di pianificare correttamente i successivi passi da compiere e il come farlo;
- Definire perimetri e frequenze di consegna. Ogni realtà in questo senso è specifica, ma l’obiettivo generale è quello di intensificare la frequenza di ritiro in base al raggio di distanza dai fornitori;
Figura 2 – mappatura territoriale dei fornitori
- Ottimizzare i percorsi di ritiro. È comprovato come sviluppare un percorso standard di ritiro e consegna possa portare a risparmi oltre il 30% sui precedenti costi di gestione dei trasporti di materiali standard.
3. I vantaggi di una gestione a Milkrun
Di seguito vengono elencati i principali vantaggi conseguenti all’implementazione di un sistema di approvvigionamento mediante logica milkrun:
- Razionalizzazione di flussi di approvvigionamento e conseguente semplificazione della gestione operativa;
- Riduzione dei costi di trasporto, dovuti principalmente alla diminuzione dei km cumulati percorsi;
- Aumento della flessibilità dell’intera supply chain che sarà più reattiva e pronta a rispondere a esigenze produttive e imprevisti che normalmente si verificano durante l’anno;
- Drastica diminuzione di costi di magazzino, intesi come mq liberati oltre che come valore in € a stock. È chiaro come sia superfluo tenere a magazzino quantità di materiale superiore a quello necessario a coprire il fabbisogno tra un periodo di consegna e quello successivo;
- Ultimo spunto ma non meno importante: questo cambiamento risulta virtuoso per l’ambiente. Ovviamente l’ottimizzazione dei trasporti ha un impatto notevole anche sulle emissioni.
